Galleria d’Arte Maggiore g.a.m.

Giorgio Morandi. Ettore Spalletti. Un dialogo di luce, 2014/2015, exhibition view, Galleria d'Arte Maggiore g.a.m., Bologna. Courtesy Maggiore g.a.m, Bologna / Milano / Paris. Foto Michele Sereni, Pesaro

La Galleria d’Arte Maggiore g.a.m. nasce nel 1978 per volontà di Franco e Roberta Calarota che si rendono conto di come nel panorama dell’epoca ci fosse la forte necessità di perseguire l’attività di documentazione, conoscenza e mediazione ad alto livello dei nomi dell’arte italiana. Il lavoro di ricerca e valorizzazione svolto da Maggiore g.a.m. sia per la promozione culturale sia sul fronte del mercato, pone la galleria come interlocutrice organica e autorevole in seno al contesto artistico italiano ed internazionale, rilanciando la vitalità dei nomi storici, ora proposti in chiave di continuità con l’arte delle generazioni viventi e pienamente attive.

Galleria d'Arte Maggiore
Robert Indiana. One Through Zero, exhibition view, 2016, Galleria d’Arte Maggiore g.a.m., Bologna. Courtesy Maggiore g.a.m, Bologna / Milano / Paris

In tal senso vanno letti i dialoghi che la galleria propone, come per la mostra Dialogo di luce. Giorgio Morandi. Ettore Spalletti (2015); ma anche le collaborazioni con i musei e le istituzioni in Italia e nel mondo, come per Giorgio de Chirico. La Fabrique des reves al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (2009) o la mostra monografica dedicata a Morandi dal Metropolitan Museum di New York (2008); ma anche la commissione di opere pubbliche, come nel caso del monumento Rampante di Arman (1999) dedicato alla Ferrari.

© Maggiore g.a.m. Allestimento della mostra “Leoncillo” a Bologna (2018) con in primo piano la scultura monumentale Amanti antichi (1965) ispirata al Sarcofago degli Sposi di Cerveteri (VI sec. a.c.) conservato al museo di Villa Giulia a Roma.
“Questo è ancora oggi il nostro modello: un sistema dalla forte componente umana che sostenga le richieste di un mercato internazionale (...)”
Alessia, Roberta e Franco Calarota. © Galleria d'Arte Maggiore g.a.m.

In conversazione con Franco, Roberta e Alessia Calarota

C’è un modo di fare gallerista in Italia diverso rispetto agli altri paesi? Esiste un Made in Italy del tuo lavoro? Che cosa caratterizza la scena artistica italiana?

I miei genitori, Franco e Roberta Calarota, hanno fondato Maggiore g.a.m. negli anni Settanta creando un luogo di incontro tra artisti, studiosi e collezionisti. Questo è ancora oggi il nostro modello: un sistema dalla forte componente umana che sostenga le richieste di un mercato internazionale dove incontrarsi di persona e trovare quelle doti di accoglienza per le quali noi italiani siamo famosi.

Qual è il valore offerto alla società contemporanea dall’arte in mostra nelle gallerie? Quale il ruolo rivestito da un* gallerista in Italia oggi?

Da un articolo di Francesco Bonami su La Repubblica del 2019: «lo Spalletti che ricordo di più è quello che vidi qualche anno fa a Bologna alla Galleria d’Arte Maggiore dove le sue opere erano messe accanto a quelle di Morandi […] Un duetto fra due soprani. Leggerezza e potenza. Due qualità che solo pochi grandi maestri sono stati in grado di creare e controllare nella storia dell’arte».

Un’istituzione italiana alla quale siete particolarmente legati, un progetto che vuoi ricordare?

Tra le numerose collaborazioni con importanti musei (dal Metropolitan a M woods Pechino): “Giorgio Morandi. Silenzi” a Palazzo Fortuny a Venezia curata da Franco Calarota e Daniela Ferretti. Ventuno opere di Morandi come per la rassegna di Roberto Longhi a Firenze nel 1945. Una mostra sempre attuale nel non appartenere a un tempo specifico così come l’arte di Morandi che accompagna la nostra storia.

Ci sono iniziative sociali, ambientali o educative collegate all’arte che hai intrapreso recentemente o alle quali ti vorresti dedicare in futuro?

Spesso partecipiamo con le istituzioni ad opere pubbliche come per Henry Moore a Bologna (1995) o per la mostra su Giorgio de Chirico alla Phillips Collection di Washington D.C. (2013) realizzata con il Ministero degli Esteri per celebrare l’anno della cultura italiana negli Stati Uniti. Un progetto che ci sta a cuore: le luminare con asta benefica per la Fondazione Policlinico Sant’Orsola.

“Do you have any unrealised projects?”

Un progetto su cui stiamo lavorando da tempo: l’arte di Giorgio Morandi e l’arte di Rothko che si sta concretizzando in una grande mostra ad ACP Palazzo Franchetti a Venezia per la prossima Biennale.

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