Da Urbino a Casteldurante per i 600 anni di Federico da Montefeltro

Urbania
Urbania, veduta aerea sul Barco Ducale

Gli anniversari sono il momento per i buoni propositi, e il 2022 ce ne offre un’occasione importante: il seicentesimo dalla nascita di Federico da Montefeltro (1422-1482), duca di Urbino. Indubbiamente uno dei personaggi più iconici del Rinascimento, per il quale ritengo valga la pena proporsi un piccolo itinerario nelle Marche. Ecco perché mi sento di consigliare una passeggiata a Urbino, che i più sicuramente conoscono, e soprattutto nel territorio che la circonda, che invece potrà riservare qualche sorpresa.

Federico da Montefeltro
Attribuito a Pedro Berruguete, Ritratto di Federico da Montefeltro e del figlio Guidobaldo, 1476-77 (part.), Galleria Nazionale delle Marche, Urbino

Per apprezzare l’eredità morale del Rinascimento urbinate originatosi attorno alla figura di Federico bisogna ovviamente vedere il Palazzo Ducale di Urbino, coi tesori d’arte che conserva, ma penso sia necessario anche inoltrarsi nei luoghi dove il gusto della corte feltresca si irradiò per secoli. Come la seconda residenza ducale, dedicata all’otium: l’antica Casteldurante, oggi Urbania, rinomata nel Cinquecento per la produzione di maioliche istoriate che sono vanto delle maggiori collezioni museali al mondo, dall’Ermitage al V&A, dal Louvre al Metropolitan.

Urbania
Veduta di Urbania

I circa venti chilometri che separano Urbino e Urbania, lungo la statale 73 bis, sono di per sé un’esperienza e nella bella stagione è facile incontrare chi sceglie di percorrerli a piedi o in bicicletta. Seguendo il crinale delle colline, tra campi coltivati e querce secolari, la vista si apre sull’Appennino e su una campagna ricca, che produce tesori prelibati come il tartufo bianco e il formaggio di fossa. Anche a Urbania la prima tappa è il Palazzo Ducale, sede del Museo e della Biblioteca Civica. Abitato già da Federico e rimaneggiato dai successori nel Cinquecento, oltre a conservare pregevoli opere d’arte consente di apprezzare la vista sul fiume Metauro percorrendo la loggia pensile che doveva allietare le giornate dei duchi e dei loro ospiti.

Urbania
Urbania, Palazzo Ducale, la loggia pensile sul fiume Metauro

Proprio il fiume penso possa essere lo spunto per una celebrazione meno convenzionale di Federico da Montefeltro, che era sì un grande condottiero e un uomo di cultura, ma era prima di tutto uomo del suo tempo, che nel tempo libero si dedicava all’attività più amata dai nobili come lui: la caccia. Il Metauro cinge il centro storico di Urbania su tre lati, e sono svariati i piccoli sentieri che dalle mura scendono verso l’alveo, tra falesie di arenaria, e che permettono di seguire lo stesso percorso dei duchi per raggiungere la riserva di caccia, il Barco. Quel che resta dell’originario bosco di querce oggi è un parco pubblico al cui centro sorge il complesso francescano di San Giovanni Battista. Grande convento settecentesco dalle simmetrie vanvitelliane, con le superfici in laterizio e i volumi semplici e armonici, si adagia isolato tra il verde e il bruno della campagna. Assieme al parco costituisce un monumento a quell’equilibrio fragile e prezioso tra umanità e natura che solo la storia è in grado di insegnarci. Un insegnamento di cui abbiamo, ritengo, grande bisogno.