Se si parla di Certosa, in tutta Italia viene in mente un monastero, ma a Bologna no! La Certosa di Bologna è il suo Cimitero Monumentale, un vero e proprio museo a cielo aperto. Con l’introduzione dell’editto napoleonico di Saint-Cloud in tutta Europa venne imposto di seppellire i defunti fuori dalle mura.
A Bologna fu scelta la sede del neo-soppresso ordine dei Certosini, che con il suo inanellarsi di chiostri era luogo ideale. Le prime tombe illustri furono solo dipinte a trompe-l’œil e finti telamoni, perché le famiglie le consideravano tumulazioni provvisorie in attesa di un ritorno alla tradizionale sepoltura nelle cappelle di famiglia. Tuttavia gli anni passavano e la realizzazione di tombe importanti aumentò.
A poco a poco divenne un luogo dove passeggiare la domenica per scoprire le novità artistiche del momento e la meta imprescindibile per visitatori come Lord Byron e Charles Dickens, trasformandosi nel repertorio straordinario di arte funeraria che ancora oggi possiamo ammirare. Si passa dalle tombe del primo Ottocento, quasi prive di simboli religiosi, a sepolture eccentriche in stile Retour d’Egypte, passando per il Liberty, fino al Razionalismo del Novecento con il colossale monumento ai Caduti della Grande Guerra.
Quando ho visitato la Certosa la prima volta sono rimasto stupefatto dalla bellezza e dalla pace che quel luogo riesce a infondere. Consiglio una visita sul far del tramonto, quando la luce calda del sole e il primo infittirsi delle ombre anima i sensi e la mente.