Federica Schiavo Gallery viene fondata nel 2009 a Roma. Nel corso degli anni, il programma della galleria si concentra sulla ricerca e la promozione del lavoro di artisti emergenti italiani e internazionali. Gli artisti rappresentati lavorano su una vasta gamma di media, tra cui video, performance, sculture e dipinti con un approccio rigoroso e originale a temi tradizionali e contemporanei.
Concentrandosi sulla scena internazionale, la galleria mira a sostenere e incoraggiare i suoi artisti nel costruire collaborazioni con gallerie, nel promuovere scambi con le principali istituzioni d’arte pubbliche e private internazionali e nel partecipare a fiere d’arte.
Salvatore Arancio, Neither His Nor Yours, 2025, installation view, Federica Schiavo Gallery. Foto: Giulia Pietroletti
Nel settembre 2016 la Galleria Federica Schiavo apre la sua sede milanese con una mostra personale di Jay Heikes, e, alla fine del 2024, ha riaperto con una nuova sede nel centro di Roma.
Mostre
Città
Mostra
Data
Roma
IL DOPPIO DEL TEMPO, Italo Zuffi
Fino al 25.02.2026
“Roma ha un’incredibile capacità di fascinazione non solo per la sua storia ma anche per la presenza di contrasti molto forti che influenzano i progetti che accoglie.”
Federica Schiavo. Foto: Federica Sasso
In conversazione con Federica Schiavo, Federica Schiavo Gallery
C’è un modo di fare la gallerista in Italia diverso rispetto agli altri paesi? Esiste un Made in Italy del tuo lavoro? Che cosa caratterizza la scena artistica italiana?
Da sempre la galleria sostiene gli artisti italiani: è una scelta dettata dalla responsabilità nei confronti del nostro Paese. Le gallerie italiane hanno un ruolo primario nella produzione culturale contemporanea sostenendo, incoraggiando e mettendo a sistema le realtà che costituiscono il cuore e la voce del Paese, anche attraverso il prezioso patrimonio dell’artigianato che è alla base del Made in Italy.
Qual è il valore offerto alla società contemporanea dall’arte in mostra nelle gallerie? Quale il ruolo rivestito da un* gallerista in Italia oggi?
Le gallerie hanno una funzione culturale fondamentale per la società. In un Paese ricco di opere antiche, l’arte contemporanea è raramente letta come possibilità di sviluppo: le gallerie le permettono di essere creata e vista, offrono un nuovo sguardo, indicano una strada, definendo un gusto per sorpassarlo immediatamente – l’Italia deve continuare a svolgere questo ruolo nella produzione culturale internazionale.
Svenja Deininger, Quotes, 2022, installation view, Installation view della mostra. Courtesy dell’artista e della galleria. Foto: Andrea Rossetti
Parlateci dello spazio che avete scelto per la vostra galleria e il contesto nel quale è inserito.
Nel corso degli anni la galleria ha sperimentato diversi tipi di spazio tra Roma e Milano: dalla rigorosa architettura rinascimentale del centro storico romano ad un appartamento nel cuore del Quadrilatero milanese e in ultimo, prima del definitivo ritorno a Roma, uno spazio dal sapore industriale nel vivace quartiere milanese di NoLo. Molti degli artisti rappresentati hanno una particolare attenzione per la narratività tra le diverse opere e quindi per il display delle stesse, per l’architettura interna della galleria ma anche per i caratteri del quartiere e, prima ancora, della città che la ospita.
Perché avete scelto in questi anni Roma e Milano?
Roma e Milano sono due città complementari, molto diverse da molti punti di vista ma, ad uno sguardo più ampio, ugualmente capaci di restituire la capacità e vivacità culturale italiana. Milano è decisamente più proiettata verso il futuro e ha la velocità e ambizioni delle grandi metropoli internazionali mentre Roma ha un’incredibile capacità di fascinazione non solo per la sua storia ma anche per la presenza di contrasti molto forti che influenzano i progetti che accoglie.