Laura Trisorio
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Categoria
Arte contemporanea
Pasquale e Lucia Trisorio inaugurano lo Studio Trisorio nel 1974 con una mostra di Dan Flavin. La galleria – oggi diretta da Laura e Lucia Trisorio – esplora i linguaggi dell’arte contemporanea, commissiona progetti site-specific e cura mostre in spazi pubblici in Italia e all’estero. Rappresenta, fra gli altri, gli artisti Marisa Albanese, Carlo Alfano, Francesco Arena, Bill Beckley, Daniel Buren, Fabrizio Corneli, Jan Fabre, Rebecca Horn, Alfredo Maiorino, Umberto Manzo, Martin Parr, Robert Polidori, Eulalia Valldosera, Felice Varini, John Wood & Paul Harrison. Dal 1996, lo Studio Trisorio realizza Artecinema, festival internazionale del cinema dedicato all’arte contemporanea.
Jan Fabre, Tribute to Hieronymus Bosch in Congo, 2019, exhibition view, Studio Trisorio, Napoli. Courtesy Studio Trisorio, Napoli
Mostre
Città
Mostra
Data
Napoli
Umberto Manzo
Fino al 31.01.2026
“Napoli con tutte le sue contraddizioni è una città carica di energia, gli artisti percepiscono la sua forza e molti di loro realizzano progetti dedicati alla città.”
Laura Trisorio. Courtesy Studio Trisorio
In conversazione con Laura Trisorio, Studio Trisorio
Com’è iniziato il tuo percorso nell’arte?
Ho un ricordo speciale legato a una fotografia del 1972 in cui avevo 5 anni. È l’immagine di un pranzo sul terrazzo di casa dove Beuys mi tende la mano, come se mi passasse un testimone, mia madre mi tocca il braccio, Lucio Amelio mette la mano sulla mia testa. È come la scena di un’investitura, ero destinata a diffondere l’arte.
Quando e come è stata fondata la galleria?
Il 16 ottobre 1974 mio padre Pasquale e mia madre Lucia inaugurarono lo Studio Trisorio nel palazzo storico alla Riviera di Chiaia di Napoli, dove tutt’ora ha sede la galleria, con una mostra di Dan Flavin. Dopo la scomparsa di mio padre, nel 1992, sono subentrata più attivamente nella direzione della galleria insieme a mia madre e nel 2011 abbiamo ampliato lo spazio espositivo avviando così collaborazioni con nuovi artisti.
Lucia Trisorio. Courtesy Studio Trisorio
Perché questa città?
Napoli con tutte le sue contraddizioni è una città carica di energia, gli artisti percepiscono la sua forza e molti di loro realizzano progetti dedicati alla città. Da diversi anni ormai le istituzioni museali locali si sono mostrate più attente all’arte contemporanea lavorando in sinergia con le gallerie. Sono inoltre presenti in città importanti collezioni private che abbiamo contribuito a formare negli anni.
Ci sono iniziative sociali, ambientali o educative collegate all’arte che hai intrapreso recentemente o alle quali ti vorresti dedicare in futuro?
Dal 1996 realizzo a Napoli Artecinema, un festival internazionale di film documentari sull’arte contemporanea. Da qualche anno con Artecinema per il sociale sono riuscita a portare l’arte anche nelle carceri, ai detenuti che aspettano con emozione di vivere un momento di apertura e di scambio reciproco. Anche gli incontri con gli artisti e i registi dedicati agli studenti sono occasioni educative preziose.
Felice Varini, Rosso nero giallo blu per scudo trapezio e disco, 2014, installation view Courtesy Studio Trisorio
Com’è cambiato il mercato dell’arte da quando ha aperto la galleria?
Prima la spinta del mercato non era così forte e condizionante. Oggi l’artista esiste solo se riconosciuto dal mercato, se viene battuto alle aste, se lo si vede presente nelle fiere e con la stessa velocità con cui raggiunge il successo, viene dimenticato. C’è quindi una maggiore competizione che rende la vita degli artisti e dei galleristi più difficile ma l’entusiasmo resta lo stesso.