Fondata nel 1999 a Torino, sin dagli inizi la galleria si contraddistingue per i coraggiosi e significativi progetti espositivi, che attraversano tutti i linguaggi artistici, mantenendo un’attenzione particolare alle pratiche concettuali e alla radicalità della ricerca. Nel corso degli anni, il programma ha mantenuto una costante evoluzione e crescita, accompagnata dalla migrazione in otto differenti spazi in città: una risposta a differenti esigenze architettoniche e progettuali, che ha lasciato gli artisti liberi di creare nuovi progetti in luoghi diversi.
Dal 2013, il centro delle attività è l’area di via Mottalciata 10, nella zona nord di Torino: spazio duttile, completato nel settembre 2020 da un’area open air di mille metri quadri a pochi passi dall’ambiente principale. Accanto all’organizzazione delle mostre nei propri spazi e alla partecipazione alle principali fiere internazionali, la galleria collabora con le più importanti istituzioni italiane e internazionali e con la città stessa, promuovendo la pubblicazione di libri, sostenendo e contribuendo alla produzione di opere e progetti dei propri artisti.
Mostre
Città
Mostra
Data
Torino
Sitzung a Torino, Martino Gamper
Fino al 01.02.2025
“Le esperienze che viviamo con gli artisti sono tutte da salvaguardare come i loro gesti più estremi ed eterei, bellissimi e difficili da conservare.”
Pierpaolo Falone e Franco Noero. Courtesy Galleria Franco Noero, Torino
In conversazione con Franco Noero, Galleria Franco Noero
Com’è iniziato il tuo percorso nell’arte?
A 14 anni visito “Ouverture” al Castello di Rivoli. Per me è fenomenale e indirizza la mia curiosità verso l’arte contemporanea. Ho un ricordo vivo della tensione nell’opera di Giovanni Anselmo, della criptica oscurità di Olivestone di Joseph Beuys, della stanza di Lothar Baumgarten che scruto senza capire, intuendo però la profondità. Bello è aver poi iniziato a lavorare con Lothar, un artista che ci insegna ogni giorno qualcosa di straordinario.
Quando e come hai fondato la tua galleria?
1998, lascio Roma dove lavoro da tre anni con Sperone. Inizio ad avvertire la necessità di dedicarmi agli artisti che ho cominciato a seguire. Vedendoli crescere comprendo l’urgenza. Lì incontro Pierpaolo Falone e iniziamo un dialogo importante. Nel 2006 mi raggiungerà per diventare finalmente soci. Dove aprire? A Torino vive Barbara, c’è il Castello di Rivoli, il più importante museo in Italia e quello del mio cuore, è nata l’Arte Povera e le idee degli artisti hanno trovato supporto negli anni. È a tre ore d’auto da Ginevra, cinque di treno da Parigi, ha un aeroporto con pochi voli ma sufficienti a connettermi col mondo e pago trentacinque metri quadri in centro l’equivalente di ottanta euro al mese.
Parlaci dello spazio che hai scelto per la tua galleria e il contesto nel quale è inserito.
L’arte annienta i luoghi: forse per questo in ventuno anni la galleria è migrata in otto spazi diversi, dal primo piccolo negozio alla Fetta di Polenta al settecentesco appartamento da poco dismesso. Il nostro centro dal 2013 è l’area di via Mottalciata, quella in cui Pierpaolo ed io abbiamo riconosciuto il foglio bianco da offrire ogni volta agli artisti, sorprendentemente duttile. Presto completeremo questa casa generosa con un giardino, mille metri quadri open air distanti pochi passi.
Qualcosa di importante che hai imparato da un* artista? e da un* collezionista?
Non vi è una sola memoria al riguardo, sono tantissime! Lavorare con gli artisti è responsabilità e privilegio, è una quotidiana scoperta.
Sei un collezionista?
Sono da sempre un accumulatore seriale di mobili, oggetti, libri da non sapere più dove riporli. Con l’arte è differente e si vedrà alla fine quali opere rimarranno effettivamente attaccate alle dita. Le esperienze che viviamo con gli artisti sono tutte da salvaguardare come i loro gesti più estremi ed eterei, bellissimi e difficili da conservare. Possiedo una scultura molto grande con mia moglie, la nostra casa speciale a Torino!