Galleria Carlo Virgilio & C.

Galleria Carlo Virgilio & C., Roma. Courtesy Galleria Carlo Virgilio & C., Roma

È il 1978 quando la nostra galleria entra nel mondo dell’antiquariato, nell’ambito specialistico del disegno. Da quella data, e per più di un decennio almeno, la Carlo Virgilio & C. ha significato, soprattutto in Italia, “disegno ottocentesco”, all’epoca ancora fortemente sottovalutato – e che, per essere del XIX secolo, tra neoclassico e romantico e prevalentemente “romano”, non a torto si dice “accademico”.

Galleria Carlo Virgilio
Galleria Carlo Virgilio & C., Roma. Courtesy Galleria Carlo Virgilio & C., Roma

Poi le cose sono lentamente cambiate, complice il mutamento del gusto, le occasioni imperdibili (come l’inedito corpus di piccoli olii di Anton Sminck Pitloo, oggi nelle raccolte Intesa), e l’arrivo di nuovi soci e collaboratori. Forze giovani e valide che ci hanno consentito di affrontare, oltre al disegno, pittura, scultura e talvolta persino oggetti rari e stravaganti. Si è ampliato il nostro arco temporale, rafforzata l’immagine internazionale (con la sede londinese, al 59 di Jermyn Street, per l’esattezza), ed è cresciuta la nostra presenza alle fiere, tra New York, Firenze, Maastricht, Parigi e altrove. Sono arrivati nuovi collezionisti, sia pubblici che privati, da più parti del mondo: dalla Neva al Potomac, potremmo dire, volendo indicare con orgoglio gli attuali confini.

“Un buon gallerista, anche un gallerista di antico, come siamo noi, scopre, scava, persino anticipa l’attenzione degli storici dell’arte e degli addetti ai lavori.”

In conversazione con Carlo Virgilio

Quali sono le tue previsioni sul futuro del sistema dell’arte nel settore di cui ti occupi? Qual è la sfida più grande che dovrai affrontare?

Le previsioni non sono delle migliori: causa il tiepido interesse delle nuove generazioni verso il mondo antiquariale. Ne deriva che la sfida più grande per un antiquario sarà intercettare e formare nuovi collezionisti tra i più giovani, nell’ipotesi – tutta da verificare – che esiste pur sempre una platea potenzialmente interessata.

Qual è il valore offerto alla società contemporanea dall’arte in mostra nelle gallerie? Quale il ruolo rivestito da un* gallerista in Italia oggi?

Un buon gallerista, anche un gallerista di antico, come siamo noi, scopre, scava, persino anticipa l’attenzione degli storici dell’arte e degli addetti ai lavori: ricopre quindi un ruolo di avanguardia.

Qual è il tuo background e quando hai fondato la tua galleria?

Sono cresciuto in una famiglia fortemente interessata all’arte e, dopo una laurea in Sociologia all’Università di Trento, ho insegnato Sociologia dell’Arte all’Università di Urbino e sono stato ricercatore alla Fondazione Agnelli. Il novembre del 1978 ha segnato il mio passaggio dal collezionismo al mercato, notoriamente separati da un sottilissimo confine. Ho iniziato l’attività di gallerista proponendo una mostra di opere su carta del XIX Secolo dal titolo Disegni romani di figura 1800-1870. Bel catalogo. Buon successo.

Parlaci dello spazio che hai scelto per la tua galleria e il contesto nel quale è inserito.

Fin dall’inizio della nostra attività siamo in via della Lupa a Roma, in uno spazio di proprietà, che nel remoto passato era l’Osteria della Lupa, dove – è documentato – spesso si incontravano gli artisti. Tra questi Caravaggio, che aveva studio nella parallela via del Divino Amore. Siamo nel centro della città, in Campo Marzio. E non aggiungo altro.

Com’è cambiato il mercato dell’arte da quando hai aperto la tua galleria?

Il mercato dell’arte è cambiato molto. La crescita esponenziale delle case d’asta ha sottratto sia potenziali acquirenti, sia fornitori. Il web ha facilitato questo processo: tutto ciò che passa dalle case d’asta è online.

Leggi l’intervista completa

Artisti

  • Jacobus Agnesius
  • Andrea Appiani
  • Lorenzo Bartolini
  • Ippolito Caffi
  • Duilio Cambellotti
  • Vincenzo Camuccini
  • Franz Caucig
  • Agostino Cornacchini
  • Antonio Donghi
  • Ferruccio Ferrazzi
  • Vincenzo Gemito
  • Francesco Hayez
  • Angelica Kaufmann
  • Anton Raphael Mengs
  • Bartolomeo Pinelli
  • Medardo Rosso
  • Giulio Aristide Sartorio
  • Bertel Thorvaldsen
  • Johann Heinrich Wilhelm Tischbein
  • Luigi Valadier
  • Anton von Maron