Lia Rumma, a fianco del marito Marcello, inizia a collezionare arte e a sostenere mostre ed eventi negli anni ’60. Leggendaria è la rassegna Arte Povera + Azioni Povere (1968) da loro promossa negli Arsenali di Amalfi, a cura di Germano Celant, che segna la nascita del movimento dell’Arte Povera. Dopo la scomparsa di Marcello, Lia Rumma apre a Napoli, nel 1971, la sua prima galleria con la mostra L’ottava investigazione di Joseph Kosuth. Nel 1999 apre il secondo spazio, a Milano, con una personale di Enrico Castellani.

Fin dall’inizio, la Galleria Lia Rumma svolge un ruolo fondamentale nella scoperta delle tendenze emergenti sulla scena artistica internazionale come l’Arte Povera, la Minimal Art, l’Arte Concettuale, esplorando poi i linguaggi della fotografia, della pittura e della performance. Nel corso degli anni, la galleria ha organizzato e supportato progetti pubblici in Italia e all’estero, come I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer al Pirelli HangarBicocca di Milano. Nel 2010 una personale di Ettore Spalletti ha celebrato l’apertura di un grande spazio a Milano su tre livelli. L’edificio, concepito per l’Arte e gli artisti, ha segnato una nuova e fondamentale tappa nella storia della galleria.
