Conosciuta ai più come una delle capitali dell’industria ceramica, o – perché no? – per la squadra di calcio della Serie A, la città di Sassuolo, in provincia di Modena, custodisce alcune delle più rappresentative testimonianze dell’arte barocca emiliana. Ricordo ancora quando portai alcuni clienti stranieri a vedere il Palazzo Ducale, una delizia estense che vanta una scenografica decorazione ad affresco fatta di giochi prospettici e finte architetture animate da personaggi, musicisti e animali domestici. Un trionfo dell’illusionismo barocco orchestrato dal pittore Jean Boulanger che proprio qui, nella Galleria di Bacco, raggiunge il vertice della sua arte. Una raffinatezza esecutiva che ci tolse il fiato. Le pareti massicce sembravano scomparire sotto quella briosa decorazione per diventare pura poesia pittorica.

Il Palazzo Ducale è una gemma rara che affascina e stupisce chiunque ne faccia esperienza. Già nel corso del Seicento la regina Cristina di Svezia e il pittore Diego Velázquez ne rimasero ammaliati. Quest’ultimo, onde evitare che chiedesse al Duca qualche prezioso quadro della sua collezione modenese come dono per il re di Spagna, suo mecenate, fu dirottato su Sassuolo dove non vi era nulla di sottraibile, poiché la decorazione era tutta ad affresco. In realtà, Velázquez fu così stregato dalla pittura del salone d’onore a opera dei quadraturisti bolognesi Colonna e Mitelli che, non potendo “staccare” un pezzo di muro per il proprio re, portò in Spagna la coppia di artisti.
