Peccioli è un piccolo comune toscano sulla strada che da Volterra porta a Pisa, e Ghizzano è una sua frazione. Grazie a una sfida raccolta alcuni anni fa dal sindaco e dagli abitanti di Ghizzano, i suoi scorci, i vicoli, o “chiassi” come li chiamano lì, insieme al paesaggio circostante, si sono trasformati in uno scrigno per l’arte contemporanea.

La prima volta che ho accompagnato Patrick Tuttofuoco a Ghizzano in uno dei tanti sopralluoghi, ho potuto comprenderne lo spirito di questo progetto grazie anche all’intelligente lavoro di avvicinamento tra artisti e gli abitanti compiuto della curatrice Antonella Soldaini. I ghizzanesi avrebbero visto il proprio borgo medievale trasformato dalle opere di Tuttofuoco, David Tremlett e Alicja Kwade e io stessa ho avvertito sentimenti contrastanti: entusiasmo, ma anche paura, resistenza o, peggio, indifferenza. Con il procedere dei lavori però le preoccupazioni dei cittadini hanno lasciato spazio alla curiosità, per poi trasformarsi in puro orgoglio, rafforzando il generale senso di appartenenza alla comunità. Pochi giorni fa, tornata a Ghizzano in occasione dell’inaugurazione di Endless Sunset, l’opera di Tuttofuoco che avvolge e “accelera” il nuovo ponte di Peccioli, ho ritrovato un luogo in cui l’arte è davvero strumento di riflessione, pensiero critico e cambiamento sociale, dove le opere non si risolvono nella loro presenza, ma piuttosto nel processo che le ha generate e, soprattutto, nelle dinamiche prodotte dalla loro esistenza in quel contesto.
