Tra via della Scrofa e piazza delle Cinque Lune, la chiesa di Sant’Agostino è un piccolo gioiello risalente al tardo Quattrocento. La Roma quattrocentesca, certamente meno fastosa e conosciuta della città disegnata dai Papi nel corso dei due secoli successivi, si snoda soprattutto nel rione Campo Marzio e nei limitrofi Parione e Ponte.
La chiesa è famosa soprattutto per il dipinto di Caravaggio della Madonna di Loreto o Madonna dei Pellegrini, per il quale Merisi si servì, come modella, di una conosciuta cortigiana di alto bordo (al secolo Maddalena Antognetti), trasgredendo al bando di “tutte le lascivie di una sfacciata bellezza dalle sacre figure” stabilito dal Concilio di Trento. La bellezza di questa Madonna risiede proprio nel mostrarsi in una natura (fin troppo!) umana, a un rango equivalente a quello dei due pellegrini in ginocchio davanti a lei.

La posa è un delicato omaggio alla scultura classica, in particolare, alla Thusnelda (o Prigionera barbara) di epoca romana conservata oggi all’interno della Loggia dei Lanzi a Firenze, ma che al tempo di Caravaggio si trovava a Villa Medici, dove il pittore aveva potuto probabilmente osservarla da vicino.
