Milano e le sue architetture: via Montebello

Ca’ Brutta di Giovanni Muzio
Giovanni Muzio, Ca’ Brutta, 1919-22, Milano. Foto: studio wok architetti associati

Anche a Milano, come nella maggior parte delle città italiane, basta guardarsi intorno per scoprire qualcosa che non avevamo mai notato: è quello che mi capita spesso uscendo dalla mia galleria di via Montebello.

In questa zona non mancano certo le testimonianze antiche, ma tutto il quartiere ha un’impronta prevalentemente moderna. Fra via Turati e via della Moscova, ad esempio, si trova la Ca’ Brutta di Giovanni Muzio. È un complesso monumentale, che occupa un intero isolato, eppure dà un’impressione di leggerezza. La facciata convessa e le finestre una diversa dall’altra la rendono simile a una scenografia teatrale.

A pochi passi di distanza, in corso di Porta Nuova, si trova l’Angelicum, un altro edificio di Muzio, costruito in mattoni rossi e molto simile al Palazzo della Triennale dello stesso architetto. I diversi blocchi dell’edificio sono collegati da ordini sovrapposti di archi a tutto sesto, un motivo che si ritrova spesso nell’architettura italiana di questo periodo, ad esempio nell’EUR a Roma, e che rimanda alle Piazze d’Italia di Giorgio de Chirico.

Anche Gio Ponti ha lasciato un’impronta decisiva nel quartiere. Sono progettati da lui i due palazzi della Montecatini costruiti lungo via Turati. Per quanto ispirati a un lessico ormai razionalista, hanno un’eleganza tutta italiana, che non è facile trovare in altre città europee.

Ogni tanto, se il traffico lo permette, vale la pena di alzare lo sguardo, ne vale veramente la pena!

Gio Ponti, Palazzi Montecatini, 1936-51, Milano. © Gio Ponti Archives

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