Partiamo proprio da via Stradella, in zona Porta Venezia, per scoprirli. In pochi minuti ci si trova in corso Buenos Aires che finisce in piazza Oberdan, dove merita una visita l’Albergo Diurno sotterraneo. Progettato da Portaluppi nel 1926, le sue eleganti sale termali sono oggi tesoro del FAI. Superati i bastioni di Porta Venezia, s’incontra un’altra opera dell’architetto milanese, il Planetario Ulrico Hoepli. Con Joan Jonas, in città per la sua grande mostra al Pirelli HangarBicocca nel 2014, abbiamo guardato le stelle dalle originali sedute girevoli Thonet, degli anni ’30.
Procedendo verso via Palestro si può visitare il PAC – nel 2019, mentre Anna Maria Maiolino stava allestendo la sua retrospettiva, passeggiavamo ogni giorno per i verdi sentieri del parco verso il Padiglione –. Oppure, imboccata via Serbelloni e poi, a sinistra, via Cappuccini, troviamo il giardino di Villa Invernizzi, con i suoi fenicotteri importati dal Cile e dall’Africa cinquant’anni fa.
Palazzo Berri-Meregalli è uno scrigno di pietra scura che ospita la Vittoria alata di Wildt. Marcello Maloberti torna spesso ad ammirarla: ha ispirato nel 2018 la sua performance alla GAM, tra altri capolavori di Wildt, nella vicina via Palestro. Arrivati in via Mozart, dopo la più nota Villa Necchi-Campiglio di Portaluppi, l’ultima tappa è Villa Mozart, una magnifica sintesi tra artificio e natura.