L’Albero della Fecondità di Massa Marittima

Fonte dell’Abbondanza, Massa Marittima
Fonte dell’Abbondanza, Massa Marittima, veduta dall’esterno. Foto: Andrea Anselmi. Courtesy Comune di Massa Marittima

Nel piccolo comune toscano di Massa Marittima si erge ancora oggi quello che nel XIV secolo d.C. fu definito, a seguito della costruzione dei magazzini del grano posti al primo piano, il Palazzo dell’Abbondanza: un edificio di tre piani, sul cui lato lungo si aprono tre arcate a sesto acuto che consentono l’accesso alle vasche idriche della Fonte dell’Abbondanza. Usata per l’approvvigionamento idrico e collegata all’acquedotto cittadino, la Fonte fu edificata nel 1265 su commissione del podestà ghibellino Ildebrando Malcondine da Pisa.

Albero della Fecondità, Massa Marittima
Albero della Fecondità, Massa Marittima. Foto: Andrea Anselmi Anselmi. Courtesy Comune di Massa Marittima

Durante dei lavori di restauro nel 1999 è stato riportato alla luce, sotto l’arcata sinistra, un affresco posto a decorazione della stessa, da subito nominato L’Albero della Fecondità. Il gigantesco dipinto murario presenta al centro un albero dai cui rami nascono piccole foglie e organi sessuali maschili. Alle radici dell’albero si svolgono due scene distinte che vedono protagoniste delle donne: sulla sinistra quattro di loro sembrano intente a compiere una sorta di rituale in un clima di litigio mentre degli uccelli neri, presumibilmente corvi, volano sopra di loro; sulla destra invece quattro donne si tengono sotto braccio.

La prima interpretazione nota, a seguito del ritrovamento, mette in relazione quello che era sin dai tempi dei Greci e successivamente nel Medioevo, il legame diretto tra l’organo maschile e l’acqua, come simbolo di vita e di fertilità, nonché un auspicio di fecondità e prosperità per la città e i suoi abitanti.

Albero della Fecondità, Massa Marittima, dettaglio, 1265 circa

Risulta ancora incerta la datazione dell’affresco. Alcuni studi lo credono commissionato insieme alla Fonte, altri invece pensano sia stato realizzato in seguito dall’amministrazione guelfa che ha governato la città dal 1267 al 1335. 

Per quest’ultima datazione propende lo studioso George Ferzoco, con un’interpretazione del soggetto completamente opposta alla prima. Per Ferzoco l’affresco è stato realizzato dal governo guelfo come monito ed avvisaglia alla città di quello che sarebbe successo se si fosse ritornati ad una amministrazione ghibellina: sterilità e carestia. Fa inoltre riferimento e compara i riti compiuti dalle donne raffigurate con quelli narrati nel Malleus maleficarum, letteralmente Il Martello delle Malefiche, un trattato in lingua latina del 1487 pubblicato dal frate domenicano Heinrich Kramer e dal confratello Jacob Sprenger. La cerimonia raffigurata e descritta nel trattato sarebbe quella ad opera delle streghe che, dopo aver evirato gli uomini, collocavano i loro falli in nidi di uccelli facendone crescere di nuovi per utilizzarli in altri riti e cerimonie. 

Albero della Fecondità, 1265 circa
Albero della Fecondità, Massa Marittima, 1265 circa. Courtesy Comune di Massa Marittima

Sempre secondo Ferzoco il dipinto sarebbe da leggere anche come primo manifesto politico amministrativo della storia, tipica di quella che è stata in Toscana la tradizione dell’arte pubblica politicizzata promossa attraverso la realizzazione di grandi pitture murali e affreschi, come quelli del Lorenzetti.

Un’interpretazione più recente invece di Maurizio Bernardelli Curuz riconosce la committenza dell’Albero della Fecondità al ghibellino Ildebrando Malcondine. Egli avrebbe fatto realizzare l’affresco a testimonianza dell’opera pubblica resa alla città di Massa Marittima, simbolo del buon governo ghibellino, che avrebbe risolto finalmente sia il problema dell’approvvigionamento idrico attraverso la fonte e l’acquedotto, sia quello delle scorte di grano e altri cereali in caso di carestie.

Esistono tuttavia diverse incongruenze in tutte le interpretazioni ad oggi rese, quindi non è ancora possibile stabilire una lettura univoca dell’antico affresco, che lo rende per questo motivo interessante e oggetto di studi e ricerche da parte di istituzioni Italiane e straniere, convogliando su di sé un alone di mistero.

Albero della Fecondità, Massa Marittima
Albero della Fecondità, Massa Marittima, 1265 circa. Courtesy Comune di Massa Marittima

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