All’inizio del III secolo a.C., quando Roma era sempre più vicina alla conquista dell’Etruria, nelle valli tra San Gimignano e la val d’Elsa, fu fondato un luogo sacro in un’area all’aperto. Lì, nei dintorni di un altare, venne sepolta una statua in bronzo, forse un offerente, una figura maschile che rappresentava un giovane nell’atto di offrire; un capolavoro dell’antichità, forgiato da un artigiano volterrano di straordinario valore. Per 500 anni sulla sua sepoltura vennero lasciate offerte in metallo, ceramiche, monete e unguenti, suggellando la presenza di quel luogo sacro. Passò il tempo e arrivarono i Romani, ma il luogo rimase sacro e la statua diventò testimone di passaggi di culture e popoli che si recavano in questo santuario, al confine del territorio di Volterra.
Nel 2010 durante la ristrutturazione di un edificio privato, sulle alture della Torraccia di Chiusi nel territorio di San Gimignano, gli addetti ai lavori si imbatterono in un ritrovamento eccezionale, straordinario. Sepolto, quasi messo a dormire, fu ritrovato il bronzo dell’offerente, deposto in posizione prona: la statua risultava sepolta accanto a quello che era forse il suo altare, squadrato in pietra, sul quale si compivano riti con offerte religiose alla divinità del luogo.
Il bronzo, poi battezzato Ombra di San Gimignano, richiama visivamente la celebre Ombra della Sera di Volterra. Si tratta di un’opera esemplare dei modelli plastici del primo ellenismo con la reinterpretazione dell’ex-voto a fettuccia allungata di derivazione centro-italica, strettamente legata alle forme della tradizione religiosa locale.
L’Ombra fu esposta per la prima volta in occasione della mostra a lei dedicata, “Hinthial. L’Ombra di San Gimignano. L’Offerente e i reperti rituali etruschi e romani”, al Museo Archeologico di San Gimignano, dove è ancora conservata ed esposta. Il titolo della mostra rievocava il termine etrusco, hinthial, traducibile allo stesso tempo come “anima” e “sacro”.
Risorta dalla sua sepoltura, la statua racconta le offerte, le speranze e le preghiere avvenute per più di cinque secoli in quel santuario. L’Ombra di San Gimignano è un ulteriore tassello di una storia antica, che arricchisce un territorio già ricco d’arte. Una città così conosciuta come icona del medioevo, non smette di stupire, diventando una delle tappe della storia e della cultura etrusca.