La grotta del Genovese a Levanzo

In un angolo remoto d’Italia, a Levanzo, piccola isola delle Egadi, c’è una grotta antichissima che chiamano la grotta del Genovese. Ci sono capitato per caso, un’estate di qualche anno fa.

Ci si può arrivare in barca, via mare, oppure a piedi dal porto di Levanzo con il custode che fa da guida.

Grotta del Genovese Levanzo
Ingresso della Grotta del Genovese, Levanzo

Le incisioni e le pitture rupestri che si trovano all’interno sono davvero sorprendenti.
Raffigurano animali di grossa taglia, ma si distinguono anche alcune figurine umane, un pesce, un animale più piccolo che potrebbe essere un cane. Probabilmente sono state eseguite dagli uomini primitivi durante riti propiziatori per la caccia.

grotta del Genovese Levanzo
Pitture nere datate alla fase finale dell’epoca Neolitica

Ci hanno raccontato che la grotta fu scoperta nel 1949, del tutto casualmente da un’escursionista che, per coincidenza direi, era una pittrice e si accorse subito dell’importanza della scoperta.

La cosa che mi ha colpito e il motivo per cui invito a visitarla è che all’interno della grotta si trovano incisioni del Paleolitico e pitture del Neolitico, cioè testimonianze molto lontane tra loro nel tempo.

La spiegazione sta nel fatto che nel 5000 a.C. Levanzo era collegata alla terraferma da un sottile lembo di terra, successivamente sommerso dalle acque. Ciò costrinse i primi abitanti dell’isola a spostarsi sulla terraferma per poter sopravvivere. L’isola fu ripopolata solo intorno al 2.500 a.C., in pieno Neolitico, e la grotta riutilizzata.

Incisioni di animali di grossa taglia datate alla fase finale del Paleolitico

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