Una telefonata inattesa

Agli inizi degli anni ’90, un mattino di primavera, fui svegliato da una telefonata intercontinentale quanto mai inattesa: dall’altra parte della cornetta, una squillante e spedita voce femminile chiedeva di parlare con Giuliano Matteucci. A esprimersi in un inequivocabile accento newyorkese era la segretaria del celebre regista Martin Scorsese! Il motivo della chiamata era legato alla lavorazione del film The Age of Innocence, tratto dall’omonimo romanzo di Edith Wharton del 1921 e vincitore di numerosi e prestigiosi premi.

La nota cura maniacale di Scorsese nella ricostruzione filologica degli ambienti lo aveva indotto a chiedere informazioni su opere-simbolo della pittura macchiaiola, sì da contestualizzarle in alcune sequenze del film. Un suggerimento che fui onorato di fornire, indicando una serie di dipinti celebri dei frequentatori del Caffè Michelangiolo: fra questi l’iconica Rotonda dei bagni Palmieri (Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti) e la Signora all’aperto (Pinacoteca di Brera), entrambe di Giovanni Fattori.

The Age of Innocence, Martin Scorsese, 1993. © Columbia Pictures
The Age of Innocence, Martin Scorsese, 1993. © Columbia Pictures

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