Museo Poldi Pezzoli: “The Modern Milanese Taste”

Museo Poldi Pezzoli
Studiolo Dantesco. Courtesy Museo Poldi Pezzoli

“A house splendidly fit and in the modern milanese taste”, scrisse nel 1858 un rappresentante della National Gallery di Londra dopo aver visitato la casa di un giovane collezionista: Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Di gusto eclettico e raffinato, il suo palazzo era una fucina di nuove tendenze, in cui intervennero i più noti architetti e scenografi dell’epoca. Intanto lui viaggiava alla ricerca di tesori per la sua collezione: capolavori della pittura italiana, armature, porcellane, oggetti antichi, orologi, arazzi, gioielli.

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Francesco Hayez, Ritratto di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. Courtesy Museo Poldi Pezzoli

Poldi Pezzoli era un tastemaker milanese che amava condividere la sua casa, e nel suo testamento diede precise disposizioni per trasformare il palazzo in un museo “ad uso e beneficio pubblico in perpetuo”. La fondazione che si prende oggi cura del museo ha saputo stare al passo con i tempi, affidando importanti interventi architettonici a Luigi Caccia Dominioni e Arnaldo Pomodoro, aprendo le porte ad artisti contemporanei come Giulio Paolini, e arricchendo la collezione con donazioni eccezionali, come la recente pala della Vergine leggente di Antonello da Messina.

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Studiolo dantesco. Courtesy Museo Poldi Pezzoli

Oggi a noi piace visitare la sua casa come se fossimo ospiti di Poldi Pezzoli in persona: ci accoglie sullo scalone neobarocco, ci guida attraverso i saloni con le tele di Mantegna, Botticelli, Pollaiolo, Lotto e Ceruti, e insieme ammiriamo i soffitti che sono appena stati affrescati. E poi prendiamo il tè nel suo studiolo dantesco, mentre ci parla del suo ultimo viaggio a Parigi. Imperdibile.

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Ingresso del Museo Poldi Pezzoli. Courtesy Museo Poldi Pezzoli

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