La riva sinistra dell’Adige è stata, in tempi remoti, destinata a luogo di svago. Ai piedi del Colle San Pietro venne edificato, nel I secolo a.C., un maestoso teatro, costruito su una galleria di arcate che lambiva il corso del fiume. Dipinti e disegni del passato, di autori anonimi o famosi come Andrea Palladio, formulano l’idea di un edificio di forte impatto scenografico.

Nel corso dei secoli questa monumentale presenza andò distrutta fino a divenire il fondamento per nuove costruzioni. Il teatro, infatti, non è visibile nel dettaglio di un affresco di Nicolò Giolfino del XVI secolo, né in un dipinto ottocentesco di Carlo Ferrari.

L’antica costruzione torna alla luce ai primi del ’900, dopo una campagna di scavi iniziata nel 1834 da Andrea Monga. La cavea, quasi interamente recuperata, ospita ogni anno i festival che animano le estati veronesi all’insegna della cultura, accogliendo nella sua prestigiosa cornice spettacoli di prosa, danza e musica.

Di sicuro interesse è il Museo Archeologico che ospita i reperti emersi durante gli scavi. Da non perdere la salita a gradini che dal Ponte Pietra, anch’esso di epoca romana, conduce alla sommità del Colle San Pietro, uno dei punti più panoramici della città. Da lassù lo sguardo spazia ammirando il naturale anfiteatro collinare che circonda e protegge la città. Quella stessa vista di cui godevano pittori come Baldassare Longoni, autore di uno più suggestivi omaggi a Verona.
