Camminando per Milano, da nord verso sud, lungo il corso ciottolato di Porta Ticinese che si conclude con la porta in stile neoclassico, arriviamo in piazza Sant’Eustorgio. Alziamo lo sguardo, prima verso il cielo disegnato dai fili del tram, poi verso la punta del campanile che, invece della croce, mostra la stella guida dei Magi.

In un giorno d’inverno, all’inizio del 2018, Kimsooja ha visto nella Basilica di Sant’Eustorgio il nuovo capitolo di un progetto per cui l’artista sudcoreana è conosciuta in tutto il mondo. To Breathe / Respirare è un intervento minimale, di sola luce, che ha connesso chiese e istituzioni: dalla Chapelle des Augustins a Poitiers alla cattedrale di Saint-Étienne a Metz, fino al Palacio de Cristal di Madrid. In tutti questi luoghi, Kimsooja ha ricoperto le vetrate con una speciale pellicola trasparente che filtra i raggi solari rivelandone lo spettro dei colori, cangianti dall’alba al tramonto.

Nella Cappella Portinari della Basilica milanese gli affreschi rinascimentali di Vincenzo Foppa sono letteralmente investiti di una nuova luce che non è solo simbolo del divino, ma anche impalpabile elemento architettonico, determinante nella relazione del corpo con lo spazio. L’opera, che l’artista ha recentemente donato a questo antico luogo di sosta e di meditazione per i pellegrini e che resterà come installazione permanente, è un invito alla contemplazione estetica che amplifica l’esperienza spirituale, rinnova l’incontro tra fisico e metafisico e tra antico e contemporaneo.
